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22 novembre 2022

Don Aldo è tornato alla Casa del Padre

Don Aldo Anderlucci ha concluso la sua vita terrena
la sera del 21 novembre,
giorno in cui la Chiesa ricorda la presentazione
della beata Vergine Maria.
La celebrazione del funerale sarà a Moie.

La casa del commiato Anibaldi e Pandolfi sarà aperta dalle 15 di oggi pomeriggio 22 novembre fino a dopo le 20.

Il rito funebre sarà celebrato mercoledì 23 novembre alle 15 in chiesa Cristo Redentore a Moie.

Parroco a Moie dal 1970 al 1996, è rimasto sempre legato alla parrocchia Santa Maria di Moie dove ha accompagnato tante persone a scoprire e vivere la fede.

Don Aldo, nato a Maiolati il 19 aprile del 1934 da Giovanni e Maria Marzioni, in una famiglia numerosa di mezzadri nella campagna attorno alla chiesetta di San Sisto, ha frequentato le prime tre classi elementari a Scisciano, la quarta, la quinta e le scuole medie a Maiolati ed è entrato da adolescente nel seminario diocesano di palazzo Ripanti a Jesi per gli studi al ginnasio. Gli anni del liceo e i quattro anni della teologia li ha trascorsi nel seminario regionale di Fano. Intanto i suoi genitori con le sorelle Vera e Rina si erano trasferiti a Monte Roberto.

È stato ordinato sacerdote dal vescovo mons. Giovanni Battista Pardini, il 25 agosto del 1957 nella chiesa parrocchiale Santo Stefano di Maiolati Spontini, dove era stato battezzato. Per cinque anni è stato il viceparroco di don Gino Paoletti a San Francesco di Paola a Jesi e celebrava spesso nella piccola e antica chiesa di Santa Caterina alle Valche. È stato nominato poi parroco di San Lorenzo a Mazzangrugno dove è rimasto per sei anni, ha trascorso alcuni anni al Divino Amore prima di essere destinato a Moie, la parrocchia in espansione che comprendeva anche Stazione di Castelbellino che non aveva ancora una chiesa. Venticinque intensi anni che lo hanno visto impegnato nel completamento della nuova chiesa Cristo Redentore e nel seguire le attività pastorali come la scuola materna parrocchiale, l’oratorio, la catechesi per i bambini e gli adulti, promuovere le missioni popolari, accompagnare le associazioni e la piccola comunità di Monte Schiavo nei giorni festivi, sostenere le opere dei missionari. A Stazione si è attivato per la realizzazione della chiesa coinvolgendo tanti uomini nella sistemazione del locale che prima era una fabbrica. Aveva a cuore che tutti si sentissero parte della comunità, ogni domenica a Messa dedicava l’ultima parte a condividere il programma della settimana, invitando a partecipare. Stampava i ciclostilati con gli avvisi, passava con l’altoparlante fissato sulla sua macchina per far sapere a tutti gli eventi più importanti della vita parrocchiale, aveva a cuore il settimanale diocesano Voce della Vallesina che promuoveva in ogni occasione.

Ha avuto come viceparroci don Gianni Piersimoni e don Marco Cecconi, nei primi anni era aiutato dai giovani sacerdoti don Luigi Carrescia e don Fabio Belelli, poi chiamava in parrocchia dei sacerdoti stranieri, studenti a Roma, che in estate o nei fine settimana si mettevano a disposizione nelle diverse attività pastorali.

In occasione del 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale aveva ricevuto la Cittadinanza Benemerita del Comune di Maiolati Spontini, chiesta il 22 agosto del 2007 dal sindaco Giancarlo Carbini, dall’assessore Umberto Domizioli e dall’ex sindaco Sergio Cascia e concessa all’unanimità del consiglio comunale, «per la sua intensa, proficua e preziosa attività pastorale svolta per oltre venticinque anni come Parroco di Santa Maria delle Moie».

Lasciata la parrocchia Santa Maria di Moie, dal 1996 al 2014 è stato cappellano dell’ospedale civile di Jesi e ha continuato a seguire la Pastorale della Salute diocesana, le associazioni Unitalsi e Cursillos di Cristianità, a incontrare frequentemente gli ospiti della casa di cura Villa Jolanda di Scisciano. Tra il 2015 e il 2017 è stato a Moie come aiuto parroco di don Fabio nelle domeniche e il 3 settembre del 2017 aveva festeggiato il suo sessantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale. Ha seguito don Fabio anche a Monsano e San Marcello, dal 2017 al 2020 poi il Covid ha messo fine anche a questa collaborazione.

Negli ultimi anni ha vissuto alla Casa Famiglia del Collegio Pergolesi di Jesi e la sua preghiera è stata ancora più incessante a motivo del maggior tempo a disposizione, soprattutto dall’inizio della pandemia.