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23 dicembre 2019

Il messaggio del vescovo di Jesi
per un buon Natale ricco di gioia

Carissimi fedeli della diocesi di Jesi, carissimi sacerdoti, religiosi, diaconi, buon Natale. Buon Natale che non è solo un augurio, ma è soprattutto una preghiera, affinché il Signore vi conceda il dono della sua presenza e della sua pace.

E allora vorrei dare un contenuto a questo augurio che è anche preghiera. E il dono che dovevo chiedere per voi al Signore mi si è improvvisamente reso concreto davanti agli occhi mentre recitavo la preghiera della Messa della terza domenica di Avvento, là dove si prega così: Signore, fa’ che con gratitudine accogliamo il Vangelo della gioia.

Sappiamo che il Vangelo è la stessa persona di Gesù, lui che è la bella notizia perché porta la verità, quella autentica, sulla nostra vita. Perciò questa preghiera ora potrebbe essere così: Signore concedici di far posto a Gesù nella nostra vita, il solo che può portare la gioia nella nostra impegnativa esistenza.

Il rischio, però, è che Gesù possa deluderci, o meglio, il rischio è che non ci accorgiamo della novità che Gesù può portare. Rischiamo di non riconoscerlo e quindi di relegarlo a una proposta fra tante altre, sicuramente poco interessante.
Come può accadere questo? Lo spiega Gesù stesso quando ci invita a non appesantire i nostri cuori e a rimanere vigilanti, nella ricerca di lui, nella preghiera, nella carità e soprattutto nel non lasciarci invadere dal chiasso, cioè da tutto quell’inquinamento sonoro e luminoso di cui questi nostri giorni sono pieni.

Cosa fare perché impariamo a essere attenti al Signore della gioia che sempre viene e chiede ospitalità nella nostra vita?

Non voglio essere io a rispondere. Lasciamo la parola a papa Francesco. Recentemente ci ha donato una bellissima lettera sul presepe, ricca nella sua semplicità. In realtà quella lettera è un cammino catecumenale, cioè un cammino di riscoperta della fede, è una lettera che indica un percorso nel quale il Signore ci può parlare, un percorso lungo, che può prendere anche tutta la vita. Ma la cosa bella è che il Papa questo percorso ce lo presenta come un allestimento del presepio. Sì, il Papa costruisce il presepio e man mano che il presepio prende forma il Santo Padre indica un passo nuovo di riscoperta della fede. Tenterò ora di dire due battute su questo percorso di fede che prende le mosse dal presepio, ma è solo per invitarvi a leggere il testo intero, a custodirlo gelosamente nel tempo e a confrontarvici nella ricerca del volto del Signore Gesù.

Il Papa inizia dicendo che, specialmente nei piccoli presepi che si fanno nelle case, si comincia dal mettere lo sfondo, che solitamente è un foglio blu scuro con tante stelle dorate o argentate. Rappresenta la notte che, pur buia, è costellata di tante piccole luci. È l’invito per noi a ricordare l’esperienza di Abramo che, guadando il cielo stellato, entra in dialogo con Dio. È l’invito a non lasciar morire le grandi domande sul senso della vita e a cercare risposte guardando in alto, risposte che possono venire solo dal cielo.

E la prima risposta viene allorché si costruiscono le montagne e il paesaggio. La creazione, infatti, è la prima risposta che Dio dà, è la prima rivelazione, è il segno del suo amore e della sua grandezza.

Ed ora cominciamo a porre i personaggi: si comincia dai pastori, dice il Papa. Cioè dalle persone semplici che per prime accolgono l’annuncio di gioia: infatti Dio, lo dice Gesù, non si rivela ai grandi, ma ai piccoli e ai semplici.
Di seguito è il momento di porre le statuine dei poveri, di coloro che attendono con maggior trepidazione una salvezza. E il Papa ci ricorda che non ci può essere autentica ricerca del Signore se si dimenticano gli ultimi, i poveri, gli svantaggiati della vita.
È ora il momento di mettere quelle statuine che a prima vista non c’entrano nulla con il presepe, le statuine dei mestieri: il fabbro, il fornaio, il venditore, lo spaccalegna… il Papa vuole ricordarci che ogni vita può essere vissuta nella santità: l’importante è avere il cuore accogliente nell’amore a Dio e ai fratelli.

E finalmente è il momento di avvicinarci alla grotta: con trepidazione vengono messe le statuine di Maria e Giuseppe. Due sposi particolari, due sposi che hanno avuto da Dio il dono della verginità del corpo come segno della verginità del cuore. Infatti ambedue hanno offerto la vita a Dio perché attraverso loro portasse avanti il suo disegno di amore per l’umanità. Il loro sì pieno, che li ha resi gioiosi schiavi di amore, è stato la via percorsa dalla Parola di Dio per venire ad abitare in mezzo agli uomini.

E così l’allestimento del presepio raggiunge il suo culmine quando a mezzanotte fra il 24 e il 25 dicembre si pone la statuina del Bambino. Ora l’incontro è possibile, perché il Verbo si è fatto carne e ha scelto di vivere e camminare con noi. È il momento dell’adorazione, della gioia, di un sussulto di speranza.

Ma non è finito. C’è solo da aspettare alcuni giorni per mettere i Magi, uomini che cercano l’Inviato di Dio, che lo trovano e lo riconoscono per quello che è veramente: loro re, loro Dio, loro salvatore; e così, al loro ritorno diventano missionari e possono testimoniare che il Signore Gesù si lascia sempre trovare da chi lo cerca con cuore sincero per diventare motivo di speranza, di pace e di gioia.

Carissimi, buon Natale. Buon Natale davanti al presepio, icona di un percorso di ricerca e di fede: un Natale ricco di gioia, da vivere nella sobrietà e nel raccoglimento; un Natale da vivere da missionari, perché ogni uomo riceva la bella notizia secondo la quale ci è dato di sperare e di gioire.

Buon Natale così al mondo intero!

+ don Gerardo Rocconi, Vescovo

 

 

 

Agenda del vescovo Gerardo

Martedì 24 dicembre
Ore 14-16.30: Duomo, Il vescovo riceve per colloqui e confessioni
Ore 16.30-19: Duomo: Il Vescovo è a disposizione solo per Confessioni

Mercoledì 25 dicembre: Natale
Ore 0.00: Duomo, santa Messa di Mezzanotte
Ore 10: Santuario delle Grazie, Santa Messa
Ore 18: Duomo, Vespri
Ore 18.30: Duomo: santa Messa

Giovedì 26 dicembre
Ore 11: Maiolati Spontini, santa Messa nella festa di Santo Stefano

Domenica 29 dicembre
Collina di Santa Maria Nuova, santa Messa nella festa della Sacra Famiglia

Lunedì 30 dicembre
Ore 19-22: Seminario, Ritiro delle Consacrate dell’Ordo Virginum

Martedì 31 dicembre
Ore 11,15: Monte Roberto, santa Messa nella festa del patrono
Ore 14-18: Duomo, Il vescovo riceve per colloqui e confessioni
Ore 20: Caritas, fine anno con le persone sole

Mercoledì 1° gennaio 2020
Ore 11.30: San Giuseppe, santa Messa nella Giornata della Pace
Ore 18: Duomo, Vespri
Ore 18.30: Duomo: santa Messa

Venerdì 3 gennaio
Ore 21.15: Episcopio, Incontro con Giovani A.M.

Sabato 4 gennaio
Ore 10: Santuario delle Grazie, santa Messa nel Primo Sabato del mese
Ore 15.30: Cingoli, Incontro con FSE di Moie
Ore 12.30: Divino Amore, Pranzo con i Poveri
Ore 18.30: San Pietro Martire, santa Messa e apertura Visita Pastorale
Ore 21: Incontro Gruppo Famiglie

Domenica 5 gennaio
Ore 10.30, 11.30, 18.30: San Pietro Martire, santa Messa e apertura Visita Pastorale
Ore 21: Episcopio, Lectio Divina

Lunedì 6 Gennaio, Epifania
Ore 11: Parrocchia Madonna del Divino Amore, santa Messa
Ore 18: Duomo, Vespri
Ore 18.30: Duomo, santa Messa