NOTIZIE

31 marzo 2021

Il programma delle celebrazioni del Vescovo

 

Messaggio del vescovo di Jesi, mons. Gerardo Rocconi

Buona Pasqua! Più forte ancora!

Buona Pasqua! Sì, il Signore è veramente risorto!

In questo tempo di sofferenza con forza ancora maggiore dobbiamo annunciare la speranza che nasce dalla Pasqua di Gesù.

Anche quando ci è difficile capire, noi siamo certi che il Signore porta avanti la sua storia, perché è il Dio della vita, il Dio che ama e vince su ogni male.

Ricordate quando nella prima fase della pandemia, durante la Pasqua dell’anno scorso, girava un video dove medici e infermieri brasiliani cantavano di fronte ad un gruppo di malati? Le parole erano queste: Ho imparato ad adorarti non per ciò che fai, ma per ciò che sei. Se Dio apre la porta, egli è Dio, ma se la chiude continua ad essere Dio. Se la malattia viene, egli è Dio, se guarisco, egli è Dio. Se tutto va bene, egli è Dio, ma se non va, continua ad essere Dio. Qualunque cosa accada, sempre sarà Dio. Perché sempre in adorazione? Perché Dio è sempre e comunque Dio, cioè un Padre che ama e nella resurrezione di Gesù ci dona la certezza che ogni male è vinto.

Tocca a noi ora accorgerci di tutto questo, tocca a noi ora vedere l’opera sua.

Ma cosa c’è da vedere?

1- C’è da vedere che il Risorto non è mai lontano dagli uomini. Lo aveva promesso: «Sono sempre con voi» (cfr. Mt 28,20). Il Risorto si affianca agli uomini, è fonte di pace e di forza e con il suo aiuto non si soccombe. Egli è il buon compagno di viaggio, ormai, così come lo è stato per i discepoli di Emmaus, i quali, senza ancora averlo riconosciuto «sentivano già il loro cuore ardere di gioia» (cfr. Lc 24,32).

Mi hanno sempre riempito di serenità e commozione alcune parole del profeta Isaia: Si dimentica forse una donna del suo bambino? […] Ecco sulle palme delle mie mani ti ho disegnato (cfr. Is 49,15-16).

Il Signore è il vincitore, per cui sempre le nostre vite sono nelle sue mani; tutte le nostre vite sono da lui custodite: non solo quelle che prosperano, ma anche quelle dei sofferenti. Ogni esistenza umana è custodita, amata, salvata.

2- In secondo luogo c’è da vedere che dalla Pasqua nascono tutti i segnali di vita che oggi possono spuntare nel nostro deserto. Dalla Pasqua nasce la pace, dalla Pasqua nasce la solidarietà fra gli uomini, dalla Pasqua nasce la riconciliazione nelle famiglie e nella società intera, dalla Pasqua nasce il desidero di giustizia e l’attenzione agli ultimi, dalla Pasqua nasce la vittoria sul nostro egoismo.

Io spero che da questa Pasqua del tempo della pandemia nasceranno comunità cristiane rinnovate. Sicuramente più piccole da un punto di vista numerico, ma capaci di maggiore consapevolezza, capaci di assiduità nell’ascolto della Parola di Dio, desiderose di incontrare il Risorto nei Sacramenti e nella preghiera, capaci di una forte testimonianza.

3- E in questa testimonianza pasquale si dovrà avere il coraggio di portare speranza a chi ha perso un familiare o un amico. Si dovrà avere il coraggio di dire che gli oltre centodiecimila morti in seguito al covid partecipano anch’essi alla festa del Risorto, cioè non sono perduti o finiti; anche a loro arriva la potenza della resurrezione di Gesù, per cui non sono annientati; anche loro sono nella vita, perché hanno raggiunto quella dimora che è il cuore di Dio.

Chi può capire? Ci vuole silenzio, ascolto, contemplazione. In questa occasione il ragionamento fallisce. Solo l’occhio penetrante e il cuore contemplativo possono accorgersi che anche in questo tempo di deserto, difficile, spaventoso, Dio ha scritto comunque la sua storia di salvezza per cui questa Pasqua è sicuramente diversa, ma forse addirittura più vera. Perché è nel silenzio che comprendiamo l’amore di Dio che mai viene meno.

Per questo motivo credo che noi credenti, seguaci del Risorto, abbiamo oggi una missione urgente da svolgere:
- In mezzo a tanta fatica e a tanta sofferenza impariamo a coltivare la speranza;
- In mezzo a tanta tristezza manteniamo la gioia, esprimiamo la gioia;
- In mezzo a tanta violenza che questo mondo genera, spesso con l’unico interesse di possedere, impariamo a vivere nella gratuità.

Sono i segni che dicono che il Risorto lo abbiamo incontrato per davvero.

Buona Pasqua così!

Jesi, 31 marzo 2021

+ Gerardo Rocconi, Vescovo

 

 

 

Agenda del Vescovo nel triduo pasquale
della Passione e Resurrezione del Signore

 

Giovedì Santo 1° aprile
Ore 17.00: Monastero delle Clarisse, S. Messa nella Cena del Signore
Ore 18.30: Duomo, S. Messa nella Cena del Signore

Venerdì Santo 2 aprile
Ore 15.00: Monastero delle Clarisse, Commemorazione della Morte del Signore
Ore 16 in poi: Duomo, a disposizione per confessioni
Ore 18.30: Duomo, Commemorazione della Morte del Signore

Sabato Santo 3 aprile
Ore 16-19: Duomo, a disposizione per confessioni
Ore 19.00: Duomo, Veglia Pasquale

Domenica 4 aprile, Pasqua
Ore 7.30: Monastero delle Clarisse, S. Messa
Ore 12.00: Santuario delle Grazie, S. Messa
Ore 18.00: Duomo, Vespri
Ore 18.30: Duomo, S. Messa

Lunedì 5 aprile, dell’Angelo
Ore 7.30: Monastero delle Clarisse, S. Messa

Martedì 6 aprile
Ore 10.00: Pantiere, S. Messa nella festa della parrocchia
Ore 11.00: Pantiere, a disposizione per le Confessioni
Ore 18.00: Episcopio, Incontro con gli aspiranti al Diaconato