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28 marzo 2018

Nel suo messaggio pasquale, il vescovo si sofferma
su tante situazioni di disagio e sofferenza

Comunque vince la vita!

«Se Gesù è vivo, di che cosa dobbiamo avere paura? Se Gesù è vivo, come fa il nostro cuore a non essere traboccante di gioia?». Questo è il pensiero che mi accompagna in questi giorni. L’augurio di Buona Pasqua che vi rivolgo vuole esprimere questa fiducia che viene dal fatto che Gesù è realmente risorto.

Noi credenti abbiamo bisogno soprattutto di riconoscere e gridare a tutti quanto il Signore opera in mezzo ai suoi figli! Pasqua è la festa della vita. Pasqua è la festa dell’inizio di una nuova creazione. È la festa della speranza. È la certezza che a Dio nulla è impossibile: basterebbe avere fede quanto un granello di senape per vedere le meraviglie che Egli compie. Basterebbe scommettere su di lui e sul suo amore, sulla sua tenerezza, sul suo essere Padre per cambiare la nostra vita e di conseguenza il mondo.

E invece no! Purtroppo non è così. Spesso prevale la paura, magari mascherata di bei ragionamenti, di parole grosse, di analisi specialistiche. Discorsi, atteggiamenti, scelte che di fatto dicono solo la paura e la mancanza di profezia.

È il Papa stesso che ci ha invitati a essere coraggiosi nell’accogliere la novità della resurrezione nel suo messaggio per la Quaresima, allorché in maniera oserei dire spietata ha messo in luce il triste cammino di questo mondo che non vede la luce della resurrezione.

Cosa ha detto il Papa? Ci ha parlato della difficile situazione dei giovani ai quali falsi profeti propongono rimedi facili quali la droga, relazioni affettive usa e getta oppure guadagni facili, ma disonesti. Il Papa ha parlato di una carità che si spegne, anzitutto per l’avidità: avidità di cose o di denaro, per cui si rifiuta il Dio fonte di consolazione e di gioiosa compagnia, con la conseguenza di rimanere nella desolazione. Il Papa ha ricordato i tanti scarti e i tanti rifiuti che questa nostra società fa: dagli anziani a coloro che chiedono ospitalità. Il Papa ha parlato anche dei bambini ai quali non viene data la possibilità di vivere. E a questo proposito vorrei ricordare che nel 2016 (ultimo anno di cui si hanno i dati), gli aborti sono stati quasi novantamila. Novantamila figli uccisi. E ora anche nella nostra città di Jesi si è fatta di nuovo questa scelta di servizio di morte!

Se vogliamo ancora per un momento guardare questo nostro mondo come non rendersi conto di tante altre assurde scelte di morte. Si calcola che i morti dell’attuale guerra in Siria siano poco meno di mezzo milione e quasi due milioni i feriti. Questo è quello che ci salta di più all’occhio. Sappiamo che la guerra c’è in tanti altri luoghi come ci sono persecuzioni contro le minoranze o persecuzioni, in particolare, contro i cristiani. Fino a pochi giorni fa parlavamo di un reale rischio di guerra nucleare.

Sentiamo continuamente notizie riguardo alla violenza gratuita di chi ha armi in mano ma non è capace di rispettare la dignità delle persone. Guardando il nostro Paese, ne vediamo tutta l’insicurezza. Pensiamo alle violenze sulle donne, alle uccisioni di una donna ogni tre giorni. Pensiamo a tutto il problema educativo.

Se con forza continuiamo a elencare questa litania di tragedie, non è per mettere un magone allo stomaco o per provocare scoraggiamento. Ma esattamente per il contrario. Crediamo che Gesù è vivo e a tutti è offerta oggi, sì, proprio oggi la possibilità di entrare in questa nuova creazione.

Unica condizione, unico passaporto: la fede e la preghiera; umile fede e fiduciosa preghiera. Solo una fede umile ci permette di credere che il Signore è risorto, ed è capace di cambiare cuori e situazioni, di rinnovare relazioni e realtà corrotte.

Solo una fiduciosa preghiera permette di vedere e accogliere la strabiliante novità che è la resurrezione di Gesù. Per cui i credenti non possono che essere portatori di una gioiosa speranza che è certezza che il Regno di Dio è in mezzo a noi: non nel senso che non ci sono più problemi e non c’è più sofferenza e non c’è più fatica, ma nel senso che «noi sappiamo che tutto concorre al bene, per quelli che amano Dio» (Rm 8,28).

Ogni scelta di morte è negare e ostacolare l’azione del Dio della Vita ed è permettere al principe delle tenebre di spargere ancora morte; ogni scelta di vita, ogni scelta di amore è seminare ancora vita, perché ormai il Risorto-Vincitore fa suo e moltiplica a dismisura ogni generosa fatica.

Buona Pasqua carissimi: Cristo è risorto, Cristo ha vinto.

E noi? Viviamo come nuove creature, risorti con lui, portatori di gioiosa speranza.

Don Gerardo Vescovo

 

IL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA SANTA

 

Celebrazioni del Vescovo

Mercoledì 28 marzo
Ore 18.30: Cattedrale, Santa Messa Crismale

Giovedì 29 marzo
Ore 18.30: Duomo, Santa Messa nella Cena del Signore

Venerdì 30 marzo
Ore 16.00-18.15: Duomo, Disponibilità per confessioni
Ore 18.30: Duomo, Commemorazione della Morte del Signore
Ore 21: Via Crucis dal Duomo

Sabato 31 marzo
Ore 16-19: Duomo, Disponibilità per confessioni
Ore 22.30: Duomo, Veglia Pasquale

Domenica 1° aprile - Pasqua
Ore 10.30: Santuario delle Grazie, Santa Messa
Ore 18.30: Duomo, Santa Messa

Lunedì 2 aprile
Ore 18.30: Cattedrale, Santa Messa e processione nel 6° anniversario dell’Adorazione perpetua