NOTIZIE

19 ottobre 2015

Testimonianza della comunità
del Divino Amore
sulla consacrazione di Maila

«Donna chi cerchi?». Ed ella si voltò e disse: «Maestro». È questo il versetto del Vangelo (Gv 20,15-16) che Maila Vecci, della parrocchia della Madonna del Divino Amore, ha sentito particolarmente nel suo cammino di discernimento che l’ha portata sabato 26 settembre, a consacrarsi completamente al Signore, nelle mani del Vescovo Mons. Gerardo Rocconi, nell’Ordo Virginum. Una cerimonia per certi versi d’altri tempi, in quanto in una società che esalta il piacere e la sessualità vissuta come gioco e come fine a se stessa, trovare chi sia disposto a impegnarsi per tutta la vita a vivere nella castità e nell’amore incondizionato a Cristo Sposo non è facile.

È questa la testimonianza che Maila ci dona e che la mette in condizione di vivere quel brano del Vangelo delle vergini che attendono l’arrivo dello Sposo con le lampade accese. Nella Veglia in preparazione questo aspetto è stato messo in evidenza proprio con una liturgia della luce dove sulle note del canto: Nella notte o Dio noi veglieremo, Maila ha acceso dal cero pasquale la sua lampada e poi ha diffuso questa luce nei lumini di tutti quelli che erano presenti. Una sposa a tutti gli effetti con tanto di anello segno di quei chiodi che hanno confitto Cristo in croce e di una completa donazione come donna a Dio. Infatti nella preghiera di consacrazione il Vescovo proclamava: «In te, Signore, possieda tutto, poiché ha scelto te solo al di sopra di tutto».

Noi della comunità del Divino Amore abbiamo vissuto questo momento con trepidazione e gioia grande perché abbiamo visto Maila crescere in questi anni nella fede, nel servizio e nella vita parrocchiale e l’abbiamo sostenuta e continueremo a farlo, nella preghiera. «Volgi ora lo sguardo, o Signore, su questa figlia che nelle tue mani depone il proposito di verginità di cui sei l’ispiratore, per farne a te un’offerta devota e pura». È con queste parole, sempre della preghiera di consacrazione, che vogliamo affidare la nostra sorella a Cristo perché sia luce nella nostra realtà e per il mondo intero e perché faccia rispecchiare nei cuori la gioia di essere tutti per lui. Grazie Maila della tua testimonianza che sia solo l’inizio di un selva di vocazioni che possano nascere dalla nostra realtà e nella nostra diocesi.

Marco Mazzanti

Articolo pubblicato su Voce della Vallesina n. 33 del 2015